Per alcuni era una Sonia, per altri una Noemi, per altri ancora una semplice Francesca, ma tutti alle superiori abbiamo avuto una ragazza che ci piaceva da matti, per la quale avremmo fatto qualsiasi cosa. A me toccò una Domenica, e mentre passavo le settimane a guardarla inebetito diventai il suo migliore amico.

Il giorno del mio compleanno invitai Domenica alla mia festa. Quella sera lo spacciatore della scuola mi aveva venduto alcune gocce di una nuova sostanza che rende le ragazze disinibite, le fa addormentare e quando si svegliano non ricordano niente. Era la mia grande occasione. Non avrei mai usato la droga per approfittarmi di lei – diamine, non sono quel tipo di persona. Avevo un piano molto più semplice: ne avrei versato qualche goccia nel suo cocktail, avrei aspettato che perdesse i sensi e avrei usato una grossa pinza per spezzarle un incisivo superiore. Il giorno dopo avrei pianto insieme a lei raccontandole di quando era caduta per le scale. Sapevo che i suoi non avevano i soldi per pagare una ricostruzione odontoiatrica e già pregustavo il momento in cui le avrei allungato i miei trecento euro dicendole che mi sarei privato volentieri della nuova marmitta per il mio motorino pur di rivedere il suo splendido sorriso. E di andare a letto con lei. A Domenica sarebbero rispuntati i denti, io avrei avuto una notte di passione: il mio piano avrebbe reso felici tutti.

Ma le cose non andarono esattamente così.

Fui maldestro con quella pinza e le spezzai entrambi gli incisivi superiori. Questo significava altri trecento euro, che non avevo. Non avrei rimediato una scopata facendole ricostruire un solo dente, dovevo inventarmi qualcosa prima che si svegliasse.
Quello che segue è il racconto di quella notte; del mio tentativo disperato di trovare quei soldi e di quanto il mondo possa essere ingrato con un ragazzo che tenta di riparare alla sua prima ingenuità.

Ancora oggi mi capita di svegliarmi in preda al panico, completamente sudato, e l’unico pensiero che mi batte nel cranio è che farei di tutto per avere un’altra occasione; farei di tutto per poter tornare indietro e non commettere quello che senza dubbio è stato l’errore più grande della mia vita: comprare un paio di pinze troppo grandi.