A tutti gli innamorati,
perché possano tornare a essere liberi

[NOTA: Questo libro ha due titoli, così puoi tenerlo sulla libreria dal lato che rispecchia meglio la tua opinione. La mia opinione su di te, invece, la trovi a pagina quattordici]

Ho perso almeno una sorella e due fratelli perché addentavano la carta stagnola insieme al panino. Dico almeno perché trovo mio padre troppo perfetto per non avere una seconda vita da porco. Una volta gliel’ho chiesto: “Papà, hai una seconda vita da porco? Ho dei fratelli che non conosco?” Mi ha risposto: “Finisci il tuo panino.”

Comunque. I mie fratelli sono morti di carta stagnola a due anni di distanza l’uno dall’altro. In due anni si dimentica qual era stato il problema che aveva ucciso l’altro ed è facile incappare negli stessi errori, per questo adesso ingerisco un pochino di alluminio ogni giorno: il mio fisico si abituerà e ne diventerò immune. Avrò qualche problema a superare i metal detector e magari scheggerò qualche tazza, ma vivrò (vivere è importante, me lo diceva sempre mia zia (però è anche vero che da quando è morta non me lo dice più)).

AVVISO IMPORTANTE (Molto importante (importante al punto che è l’unica cosa che varrebbe la pena di leggere (tuttavia, riferendosi al resto, leggere solo questo avviso sarebbe una perdita di tempo))).

Esiste la possibilità che tutto quello che dico non sia vero. Capita spesso che bisbiglino a qualcuno in mia presenza «dai, non reagire, non vedi che ha qualcosa che non va?» Io non credo di essere pazzo, però se “essere pazzo” è una condizione, e una condizione può essere espressa solo attraverso un’opinione, allora sono le opinioni a definirti (e spesso è più comodo rispettarle che combatterle (specie quando sai che i pazzi non possono andare in galera)). È dunque possibile che io non abbia mai avuto fratelli, che tento di immunizzarmi ingerendo praline di letame e che quando mia madre dice che ho ancora ventisette anni in realtà è un numero che sto leggendo sul manuale di una lavastoviglie.

Trovando così difficile capire quale sia la realtà, ho elaborato undici possibili teorie che la spiegano quasi perfettamente (a dire il vero sono dodici, ma la dodicesima dice che è impossibile per un osservatore essere sicuro di qualcosa, per questo la reputo inutile (o troppo utile)).

TEORIA SULLA VITA #9

TITOLO: La mia potenza di calcolo sta finendo e non mi sento molto bene.

Sono io a creare tutto: tutto quello che vedo, che so, che penso. Tuttavia le mie capacità logico-creative sono limitate, fisse. Man mano che vado avanti creo sempre più situazioni, regole e verità e per mantenere l’universo coerente sono costretto a dedicare sempre più energia al dispiegarsi del mondo esterno, diventato complessissimo, e sempre meno alla mia interiorità. È per questo che invecchiando le tue facoltà mentali si deteriorano: semplicemente hai inventato troppa roba e non ti resta abbastanza capacità di calcolo per te stesso.

Ero sul punto di abbandonare questa teoria perché mi era venuto in mente che se i vecchi e la vecchiaia li ho creati io, allora le considerazioni sull’invecchiare sono totalmente arbitrarie. Poi ho pensato che forse sto traducendo in regola quello che mi sta già accadendo, così mentre le mie facoltà si deterioreranno tutto resterà perfettamente coerente.

Comunque. Scrivo perché non so che cazzo fare, sempre qui da solo, e non avendo storie da raccontare (non sono propriamente un tipo da cocktail (non trovate divertente che _cocktail _contenga le parole cock e tail, (che poi cock significa gallo, non cazzo (da piccolo avevo un gallo, ma i miei genitori gli staccarono la testa (non capisco perché debbano uccidere gli animali in modo così umano)))))) (qui potrebbe esserci una parentesi chiusa di troppo (in tal caso vi prego di considerare come parentesi aperta una C della copertina)). Dicevo, non avendo una vita sociale abbastanza sviluppata pensavo di scrivere questa grossa insalata autoreferenziale. Fino a ieri. Ieri ho deciso che invece questo sarà un diario di conquista, perché mentre cercavo di rubare due fucili ho conosciuto un essere umano straordinario. Si chiama (non me lo ricordo il nome ma è bello (intendo che è bello il nome, non l’essere umano (è bello pure lui, ma non nel modo classico (è bello nel modo in cui sono belli quelli che non sono belli ma sono gli unici belli che puoi permetterti)))) ed è femmina. Questo potrebbe rappresentare un grosso ostacolo perché sono quasi sicuro di essere omosessuale. La mia unica speranza quindi adesso è che sia omosessuale anche lei.